venerdì 11 maggio 2012

#MayDay Cloud



Il primo maggio, il MayDay di @tigella a New York, letto con le parole dei fatti, appuntamenti e impressioni che hanno caratterizzato la giornata della Twitter-reporter. La cloud che segue è il frutto dei Tweet raccolti  nel solo Primo Maggio, contenenti l'hashtag ufficiale del reportage, #tows.

La mia prima impressione, guardando alle parole più rilevanti della nuvola, è che il miglior frutto del lavoro di @tigella (per quanto il giudizio si basa su questo che è solo il primissimo insight) è il saper riportare in maniera molto vivida le immagini che le si presentano davanti gli occhi. 
In questo senso la narrazione dei fatti risulta immediata, tanto per le caratteristiche del medium utilizzato, quanto soprattutto per il fatto di essere non-mediata da nessun tipo di interpretazione o commento, che a volte sono espressi, ma sempre in via del tutto personale.

Quello che prende forma quindi è una "quasi cronaca", piena delle strade e delle piazze che hanno ospitato @tigella, ad esempio parole come "strada", "Bryant", "park"; le persone che le sono sfilate accanto nel suo cammino, e perciò leggiamo di "studenti", "universitari", "polizia", "immigrati"; ci sono poi  riferimenti a verbi di movimento tipo "scendono", "scendiamo", "entrare"; parole che ci posizionano in un dato arco di tempo: "finora", "appena". 

Non è quasi mai la precisione, l'obiettivo principale e diretto di @tigella, non essendoci né Tweet geolocalizzati da parte sua, né tantomeno riferimenti espliciti agli orari in cui un dato avvenimento si verifica. Quello che sembra l'obiettivo, voluto o non, davvero raggiunto, è quello di accorciare al massimo la distanza che separa lei che scrive, da noi che la leggiamo. Ed è forse ciò che da sempre ci si aspetta da un buon reporter.





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